Occasioni mancate o speculazioni evitate ? Come programmare il futuro ?
La recente rinuncia da parte del Comune di Roma di appoggiare la candidatura olimpica del 2024 con tutto il susseguirsi di prese di posizioni e polemiche che han visto da una parte la neo sindaca di Roma, Virginia Raggi e il suo partito e dall’altra praticamente tutto il resto del mondo politico e sportivo italiano (con qualche eccezione per la verità) pone un tema molto attuale, specie per il nostro paese : il riuso e il recupero delle strutture sportive esistenti.
Per quanto riguarda il nostro tema, significativo è lo scambio epistolare tra il sindaco di Albano, Monachesi e il presidente del Comitato Organizzatore Luca Montezemolo avvenuto nel febbraio 2016 come testimonia l’articolo sul giornale locale dei Castelli Romani , Il Caffe.it.
Nell’articolo in sostanza il presidente Montezemolo, pur ringraziando l’amministrazione per la candidatura del bacino lacustre protagonista dei Giuochi Olimpici del 1960 nel Dossier di Roma 2024, respingeva la suddetta candidatura ed “offriva” in contropartita la disponibilità di ospitare negli impianti ristrutturati gli allenamenti e l’acclimatamento degli atleti.
La decisione di utilizzare per le gare un bacino ex novo, costruito appositamente per i Giochi nella zona della Nuova Fiera di Roma, sarebbe stata presa a seguito delle valutazioni strategico-sportive delle federazioni coinvolte.
A prescindere dalle considerazioni politiche con tanto di illazioni sull’eventuale destinazione dei fondi per il nuovo bacino c’è realmente da chiedersi se il recupero di strutture come quelle delle vecchie strutture olimpiche di Albano costituisca un opzione percorribile ed economicamente (e socialmente) vantaggiosa. Restando agli esempi legati alle strutture per gli sports nautici, quante Albano ci sono in Italia ?
Quanti impianti lasciati colpevolmente nell’incuria da regioni, comuni e federazioni varie a seguito di un attività evidentemente inadeguata, esistono in Italia ?
Quale futuro per queste situazioni che possono costituire occasioni di rilancio o in alternativa criticità ambientali ?