La terza chiesa del quartiere di San Lorenzo

E' la terza chiesa del quartiere di San Lorenzo, eppure l'aria che vi si respira è ben lungi dal ricordare di essere in un edificio religioso della capitale d'Italia.
L'ambiente ovattato, immerso nel verde del giardino della Mercede, posto più  in alto del livello stradale, conferiscono alla piccola chiesa un carattere unico nel suo genere.
Le dimensioni contenute e le proporzioni garbate, unitamente al carattere della location, immergono il visitatore in un atmosfera pacata , ben distante dalle tensioni del circostante, turbolento quartiere.  
L'interno, caratterizzato dall'abbondanza di luce naturale e da una disarmante semplicità delle forme, rimanda ad una spiritualità gioiosa, quasi fiabesca ma al contempo profonda e meditativa, complice appunto, l'assoluto distacco dal contesto circostante.
Linee semplici ed essenziali, che sembrano essere mutuate da un manuale degli stili architettonici, sono il carattere distintivo di questa chiesa; ritroviamo tutte le forme del lessico architettonico tipico, le volte a crociera, le finestre ogivali, il rosone in facciata ed il sobrio portale di accesso sottostante che ricorda molto l'impostazione della vicina Santa Maria Immacolata nell'omonima piazza.
Naturalmente siamo in Italia e quindi non potevano mancare  le fasce orizzontali a frenare lo slancio architettonico proprio dell'architettura gotica anche se ci troviamo negli anni venti del XX° secolo.
Non sappiamo se Francesco Gualandi, progettista dell'edificio, intendesse richiamare in qualche modo il carattere della principale chiesa del quartiere (quella dell'Immacolata appunto) ma di certo il risultato seppur piacevole è ben lontano dall'abbondanza decorativa del Sacro Cuore del Suffragio di cui era stato l'autore e rimanda molto agli esempi del neogotico anglosassone.