Lago di Stracciacappe (Lacus Papirianus)
Era un piccolo laghetto vulcanico che si trovava vicino a quello di Martignano, ad est quindi del Lago di Bracciano.
In epoca romana era conosciuto come lago Papirus o Papirianus, o ancora Paparanus come si nota su di una carta risalente al 998.
Il nome di Stracciacappe gli venne da un castello medievale, di cui rimane ancora un rudere di una torre che fino all’800 era chiamata di Stracciacappe.
Prosciugato nel 1834 tramite l’acquedotto Paolo doveva apparire un tempo come una enorme palude di circa 31 ettari di superficie che con le sue rive incerte, durante le piene aumentava sensibilmente. Per una descrizione dettagliata però è senz’altro più suggestivo far riferimento alla voce omonima dell’Enciclopedia dello Stato Pontificio del 1856 che descrive il lago in dettaglio prima della bonifica. “E’ uno dei laghi che trovansi presso alla riva orientale di quello di Bracciano nella Comarca di Roma. Al pari di quello e dell’altro detto Martiniano, presenta agli occhi del geologo i caratteri di un cratere vulcanico estinto.
La sua circonferenza è secondo il Calindri, di metri 5686; l’elevazione del suo livello su quello del mare di metri 20,12.
La figura n’è pressoché rotonda; e non ha apparentemente alcun emissario naturale. Ma nel 1830 si è fatto un traforo tra questo e quello di Martiniano, per supplire alla deficienza dell’acquedotto Paolino, che da quest’ultimo prende principalmente le sue acque e le conduce fino a Roma dalla parte del Gianicolo e del Vaticano …” (segue sull’origine del nome).
Dall’ampiezza della descrizione si deduce che questo lago doveva avere un’importanza affatto secondaria soprattutto se considerata nell’ambito della geografia dell’allora Stato Pontificio. Ora comunque del lago resta solo l’alveo lambito dalla strada sterrata e che con la presenza di un fontanile denuncia ancora l’antica presenza di acqua e naturalmente il canale di Martignano che ne causò la fine.